FOTOHAUS ARLES 2025

"La motivazione (...) è quella di tradurre la complessità dell'argomento e la portata delle nostre azioni attuali in un linguaggio artistico e fotografico, avvicinandolo così ai lettori. " (M. Lamberty & J. Höfer)

Intervista a Martin Lamberty & Jann Höfer sul loro progetto “One Million years"

1 - Potete presentarvi? Il suo background, le sue fonti di ispirazione, la sua motivazione come artista. 

Mi chiamo Jann Höfer, sono nato nel 1986 e lavoro come fotografo freelance di ritratti, reportage e documentari. Dopo la formazione come fotografa, ho conseguito un Master in Studi Fotografici presso l'Università di Scienze Applicate e Arti di Dortmund. Cerco di raccontare le storie dei miei protagonisti con attenzione e rispetto. Per me è importante utilizzare un linguaggio visivo calmo e chiaro, che apra gli occhi dell'osservatore alle connessioni senza essere opprimente. L'osservazione precisa, le tonalità calde e la composizione attenta mi aiutano a raggiungere questo obiettivo. 

Mi chiamo Martin Lamberty, nato nel 1991, fotografo e regista di Colonia. Nel mio lavoro documentaristico, mi concentro su questioni sociali e ambientali che mi toccano personalmente e che affronto con un occhio il più possibile aperto. Alcuni dei miei lavori sono già stati esposti in mostre e festival in Germania e all'estero e hanno anche vinto dei premi. La motivazione alla base del nostro lavoro freelance congiunto "un milione di anni" è quella di tradurre la complessità dell'argomento e la portata delle nostre azioni attuali in un linguaggio artistico e fotografico, avvicinandolo così al lettore.  

2 - Come è nata l'idea della mostra? Quali sono i vostri diversi ruoli in questo progetto e qual è il vostro rapporto reciproco? 

 L'idea della mostra è nata quando ci siamo imbattuti per la prima volta nel termine "semiotica atomica" durante la nostra ricerca. Il milione di anni stabilito dalla legge in Germania, in cui un deposito per le scorie nucleari deve essere sicuro, superava la nostra immaginazione. Le sfide associate a questo periodo di tempo inimmaginabilmente lungo e descritte nella semiotica atomica ci sono sembrate subito entusiasmanti e attraenti, per cui abbiamo deciso di realizzare un lavoro fotografico su questo tema. A nostro avviso, la migliore forma di presentazione possibile per il lavoro "un milione di anni" sarebbe una mostra e un libro. Il nostro approccio al progetto è stato uguale fin dall'inizio. Abbiamo fatto ricerche insieme, definito i punti focali e scattato fotografie contemporaneamente durante i nostri appuntamenti. Abbiamo anche organizzato insieme il processo curatoriale. Entrambi possediamo il copyright di ogni fotografia. Non c'è una suddivisione di chi ha scattato quale foto. Questo è stato molto importante per noi, in modo da poter realizzare il nostro lavoro come duo su un piano di parità. Ci siamo conosciuti durante i nostri studi e da allora abbiamo realizzato insieme numerosi progetti commerciali. L'idea di realizzare insieme il progetto finale gratuito del corso di laurea in Studi Fotografici presso l'FH Dortmund era quindi del tutto logica. 

3 - Cosa significano per lei i Rencontres d'Arles? 

I "Rencontres d'Arles" sono sempre stati il nostro festival di fotografia più apprezzato. Grazie alle dimensioni e, soprattutto, al focus sulle opere documentarie e artistiche esposte, siamo sempre stati in grado di trarre molta ispirazione dalle nostre visite. Con ogni visita al festival, siamo cresciuti nel nostro lavoro fotografico.   

4 - Avete chiesto a WhiteWall di sostenere il vostro progetto: cosa vi ha spinto a farlo? Come percepisce WhiteWall e come ha trovato la collaborazione finora? 

Nel nostro lavoro fotografico, attribuiamo grande importanza all'alta qualità in termini di contrasto, colore, composizione e finitura. Grazie alla nota alta qualità delle stampe e delle cornici per belle arti di WhiteWall, ci è stato chiaro fin dall'inizio che volevamo WhiteWall come partner per la produzione della nostra mostra ad Arles. Siamo felici e orgogliosi che abbia funzionato. Possiamo essere certi di presentare il nostro lavoro con la migliore qualità possibile. La collaborazione con WhiteWall è stata ottima finora. Grazie al loro modo di lavorare competente e affidabile, ci siamo sentiti ben consigliati e abbiamo trovato la forma di presentazione ideale per le nostre mostre nell'ArtBox.  

A woman seen from behind, wearing white gloves and a white shirt, gazing at a framed artwork.

Finalizzazione dell'opera nel nostro laboratorio: una stampa fine art su alluminio Dibond con cornice Artbox

Martin Lamberty - Fotografo e regista

Martin Lamberty (*1991) è un fotografo e regista di Colonia di portata internazionale. Il suo lavoro documentaristico si concentra su questioni sociali e ambientali. I suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo, hanno vinto diversi premi e sono stati presentati in rinomati festival. Ha conseguito un Master in Studi Fotografici presso l'Università di Scienze Applicate e Arti di Dortmund.  

Da anni dà forma all'identità visiva di AnnenMayKantereit. I suoi video musicali hanno ottenuto milioni di clic e il suo libro fotografico My Friends Got Famous (Verlag Kettler) documenta l'ascesa della band. Il progetto ha attirato l'attenzione internazionale ed è stato esposto alla Triennale di Fotografia di Amburgo, ai Rencontres d'Arles e al Deichtorhallen di Amburgo, tra gli altri. 

www.martinlamberty.de

Junger Mann schaut in die Kamera.

Jann Höfer - Fotografo

Jann Höfer, nato nel 1986, è un fotografo freelance di ritratti, reportage e documentari di Colonia. Dopo una formazione come fotografo tradizionale, ha conseguito un Master in Studi Fotografici presso l'Università di Scienze Applicate e Arti di Dortmund. 

Jann Höfer racconta le storie dei suoi protagonisti con attenzione e rispetto. Il suo metodo di lavoro è caratterizzato da un'osservazione precisa e da un linguaggio visivo chiaro e senza fronzoli, che rende visibili e comprensibili relazioni complesse. Si affida a tonalità calde, a una composizione precisa e a un senso acuto per il momento decisivo. I suoi clienti sono principalmente riviste e aziende del settore editoriale e aziendale. 

Lavora su progetti freelance e su commissione, tra gli altri, per: DIE ZEIT, ZEITmagazin, Capital Magazin, DFL Magazin, manager magazin, GEO, WirtschaftsWoche, Le Monde, Stern, 11Freunde, Der Spiegel. 

portrait of young man
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